Cos’è laRimbamband?
Eccoci!
Siamo la Rimbamband: un gruppo di 5 musicisti pugliesi che suonano e provano a far ridere.
A volte ci riescono pure. Inspiegabilmente.
Ma chi siamo?
Ogni giorno ricordiamo a noi stessi che siamo fondamentalmente dei privilegiati. Unendo le nostre diverse capacità siamo riusciti a realizzare il nostro piccolo sogno: quello di girare i teatri d’Italia per farvi ridere con le nostre idiozie. Mettiamo insieme musica, tip tap, teatro di figura, visual comedy, canto, imitazioni, mimo, rumorismo.
E ci divertiamo da matti.
Stare insieme non è sempre facile. A volte convivere diventa davvero complicato.
Ma è anche un’occasione costante per mettersi in discussione.
Per dubitare di sè.
Per non rimanere intrappolati dentro se stessi.
Giocare in una squadra vuol dire anche amplificare le gioie e attenuare le difficoltà. Perché quando fai gol corri subito ad abbracciare chi ti ha aiutato a mettere il pallone in rete.
Significa essere 1 ma pensare per 5. Significa decuplicare le proprie possibilità.
Significa togliere a sè per dare a tutti, e sentirsi magicamente più ricchi.
Significa sottrarre per moltiplicare.
Insomma, essere Rimbamband è un impegno logorante e devastante che conduce spesso alla frustrazione, ma molto più spesso ad una gioia sublime.
Siamo 5 bravi ragazzi del sud.
Semplici, fedeli, determinati e laboriosi.
Rispettosi verso le nostre compagne/mogli come pochi altri. Roba d’altri tempi. Ci piace da matti giocare, raccontarci, sentirvi ridere, inventare progetti, viaggiare di notte, bere birra e incontrare persone belle.
Ma voi siete i benvenuti qui e sarete i benvenuti a teatro, anche se siete persone brutte.
Perchè abbiamo i mutui.
Adesso, scusate, vi lasciamo, perché ci sono 5 escort e due trans che ci aspettano per un po’ di baldoria.
Ciao rimbambiti.
“Se fossi riuscita a vedere il cane solo come un cane e il gatto solo come un gatto, forse la cosa sarebbe stata molto più semplice. Se ai miei occhi le strade fossero state strade, il cielo un cielo, gli alberi degli alberi, la bistecca una fettina di mucca morta… se quando avessi rotto il mio piatto preferito fossi stata capace di pensare che bastava ricomprarlo… tutto sarebbe stato molto più semplice… così, però, il mondo avrebbe perso i suoi aspetti misteriosi ed interessanti e io non avrei più potuto godere della gioia dell’osservazione, dell’emozione per le scoperte inattese, del piacere del lavoro, della consapevolezza di essere viva”.
– Banana Yoshimoto